Audizione in quarta Commissione sul tema dei Beni Comuni
Ieri, mercoledì 8 febbraio 2023, siamo stati ricevuti dalla quarta Commissione Consiliare del Comune di Palermo che ci ha convocati per approfondire il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei Beni Comuni” .
Il gruppo di lavoro di PIU composto da Michelangelo Pavia, Marco Siino e Rosa Guagliardo ha incontrato i Consiglieri: Salvatore Imperiale, Antonino Randazzo, Giovanna Rappa, Germana Canzoneri, Teresa Piccione. L’incontro è avvenuto dunque alla presenza dell’intera Commissione con cui ci siamo confrontati in un clima di grande ascolto ed interesse di cui siamo molto contenti.
Perché la quarta Commissione?
La Quarta Commissione Consiliare è stata deputata alla redazione del testo base del Regolamento e lavorerà insieme alla Settima Commissione che ne approfondirà gli aspetti tecnici e attuativi.
Oltre alle Commissioni, si è costituito in Consiglio un ulteriore Gruppo di Lavoro, composto da un rappresentante per ogni forza politica, che esaminerà le proposte prima del voto in aula, al fine di arrivare al dibattito e all’approvazione con un accordo preventivo sui contenuti.
Se vuoi sapere di cosa si occupano le sette Commissioni Consiliari del Comune di Palermo clicca qui.
I contenuti dell’incontro
Dopo una prima introduzione generale sulla nostra proposta precedentemente inviata e presentata a tutti/e i/le Consiglieri/e in cui abbiamo ribadito che le nostre integrazioni hanno soprattutto riguardato:
- le definizioni generali;
- gli articoli mancanti necessari a normare gli usi civici;
- gli articoli mancanti relativi agli aspetti della formazione;
il confronto si è sviluppato prevalentamente sul tema degli usi civici su cui abbiamo riscontrato un grande interesse, soprattutto per un loro approfondimento, da parte di tutte le persone presenti.
Il nostro intento durante l’incontro è stato quello di spiegare quanto l’integrazione nel Regolamento degli articoli sugli usi civici fosse un elemento di estensione dell’uso dello stesso Regolamento a fette di popolazione non incluse nella stesura prelevata. In particolare, l’inserimento della parte sugli usi civici, darà spazio e ruolo ad elementi di proattivismo nell’uso di un bene comune da parte di gruppi informali di cittadine e cittadini che, come già avviene in molti casi in città, vogliono prendersi cura di una porzione, anche molto piccola, di territorio.
Durante il confronto da più parti sono stati elencati degli esempi di attivismo civico che già in città operano azioni di cura in piccole aree verdi o piazze di quartiere, o di pulizia di aree abbandonate che si vorrebbero rivitalizzare e destinare a servizi e diritti collettivi.
In particolare, abbiamo avuto modo di chiarire come l’integrazione degli articoli sugli usi civici da noi proposta, dia la possibilità di attivazione e di uso di questo Regolamento a tutti quei cittadini non costituiti in un ente formale al fine di accordarsi con l’Amministrazione per regolamentare l’uso di un bene comune in modo collettivo.
In capo al Comune di Palermo resterebbe la gestione formale del bene, ma si creerebbe la possibilità di condividere con la città, in modalità partecipativa, le regole d’uso dello stesso e la gestione operativa delle attività al suo interno. Ai/alle cittadini/e interessati/e è attribuito l’onere della cura e delle attività di interesse generale necessarie a rendere vivo il luogo ma senza l’aggravio per queste comunità di oneri più burocratici.
I timori
Non sono mancati nel confronto i punti dolenti, ossia i timori legati all’approvazione di questo Regolamento. Timori che riguardano soprattutto il rischio, segnalato da alcuni, che l’integrazione sugli usi civici apra ad affidi poco limpidi di beni comunali.
Come detto durante questo e altri incontri, questo rischio, in base alla nostra proposta non c’è. Non c’è soprattutto perché con gli Usi Civici il Bene Comune non è assegnato, e perché nel nostro articolato abbiamo cercato di sviluppare la proposta concentrandoci su una modalità assembleare di continuità in cui il focus è sulle attività (rigorosamente non-profit) da realizzare nel bene, con un modello di gestione orizzontale che garantisca l’uso a cittadine e cittadini che magari arrivano in una fase successiva.
La nostra proposta è, inoltre, migliorabile in tal senso da chiunque voglia contribuire.
Conclusioni
La seduta si è chiusa con la possibilità di approfondire ulteriormente il tema durante un incontro congiunto di Quarta e Settima Commissione.
Ovviamente, non sappiamo se la nostra proposta contribuirà o meno alla scelta definitiva del Consiglio, ma siamo comunque contenti del fatto che il nostro lavoro stia offrendo un apporto significativo al dibattito in corso.
Vi terremo aggiornati, anche pubblicando il report del fishbowl avvenuto il 7 febbraio che, essendo un confronto collettivo non lineare, richiede un po’ di tempo di rielaborazione.