Origini di PIU
Nella primavera del 2018, due persone che si conoscevano poco, durante un’assemblea di un partito, senza concordarlo, portarono due interventi gemelli che potremmo riassumere così:
Il cambiamento, richiede il cambiamento.
Entrambi proponevano la nascita un gruppo di lavoro interdisciplinare basato sulla sperimentazione di nuove pratiche e sul divertimento, sulla musica e l’arte, sull’uso della tecnologia e sull’innovazione, sul mix di saperi ed esperienze. Un gruppo che proponesse tecniche partecipative e che avesse come parola guida l’ascolto.
Non finì bene ed entrambi uscirono da quel partito. Dopo qualche settimana, si ritrovarono e iniziarono a muovere i primi passi verso la costruzione di PIU.
Dopo vari confronti, i due si trovarono in accordo sull’idea di un metodo di allargamento del gruppo per “mitosi”. Ognuno dei due avrebbe invitato una persona raddoppiando così il gruppo di lavoro ad ogni ciclo di avanzamento del progetto. Si passò cosi da 2 a 4 componenti, a 8 e cosi via dicendo. Nessuno obbligava gli invitati ad aderire, perché l’obiettivo era quello di creare nel tempo un gruppo fondativo molto eterogeneo. Un gruppo che ha iniziato a sperimentare tecniche di partecipazione finalizzate a definire le regole e gli obiettivi del progetto.
Sì è deciso così di scrivere un manifesto con gli obiettivi approvati; si è pensato ad un nome e al logo, ad un regolamento interno e ad una struttura organizzativa ispirata al modello sociocratico e a quello olocratico, ossia un modello organizzativo orizzontale con pochissime cariche in cui l’unità minima di partecipazione non è la persona ma un piccolo gruppo definito nucleo.
Col tempo il gruppo ha iniziato a lavorare su tematiche cittadine, a sviluppare temi politici fino ad arrivare all’idea di presentarsi alla città. La pandemia purtroppo ha arrestato questo processo, ma ora è giunta l’ora di riavviarlo ed è pronto ad accogliere nuove persone desiderose di sperimentare una nuova politica.
Fondazione
Hanno contribuito alla nascita di PIU, partecipando alla redazione e all’approvazione del manifesto e del regolamento:
Andrea Borruso, Anna Ortisi, Cetti Spinosa, Fabiana Faulisi, Gaetana Milazzo, Massimiliano Guttadauro, Michelangelo Pavia, Pinì Barreca, Preziosa Salatino, Roberta Agate.