Beni comuni – Proposta di Regolamento estesa agli usi civici

PIU- Beni Comuni Regolamento Usi Civici

Nelle settimane successive  al  prelievo del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la  rigenerazione e la gestione condivisa dei Beni Comuni” abbiamo iniziato a lavorare alle proposte di integrazione del testo in discussione.

Con questo articolo vogliamo condividere con la città la nostra proposta di integrazione del citato Regolamento, che troverete alla fine di questa pagina e che è stata scritta da un gruppo di lavoro di PIU formato da Marco Siino, Rosa Guagliardo, Maria Ragonese e Michelangelo Pavia.

La stessa proposta è stata oggi inviata alle Commissioni Consiliari e alla Giunta, con la richiesta di essere convocati per una presentazione più puntuale.

Per le nostre integrazioni ci siamo concentrati su tre elementi:

  • le definizioni generali,  elemento politico molto importante per definire l’ambito di attuazione del Regolamento.
    Durante l’utile e ricco confronto organizzato dalle opposizioni e tenutosi  in Sala delle Lapidi il 28 novembre scorso, non ci hanno convinto, infatti, alcuni interventi che tendevano ad accomunare i beni comuni ai beni comunali e abbiamo provato a fare chiarezza;
  • gli articoli mancanti necessari a normare gli usi civici. Elemento complementare a quello dei patti di collaborazione e che è,  a nostro avviso, molto importante e utile alla città di Palermo.
    Nell’incontro del 28 novembre molti sono stati, inoltre,  gli interventi di cittadine e cittadini che puntavano sulla necessità di integrare il Regolamento con questi aspetti;
  • gli articoli mancanti relativi agli aspetti della formazione sul tema oggetto del Regolamento, per i dipendenti comunali e per i cittadini e le cittadine. Anche in questo caso,  il tema della formazione è stato sollecitato da più parti durante l’incontro collettivo già citato.  

Cogliamo, infine,  l’occasione per ringraziare le forze politiche che hanno pensato di convocare la città per un utile confronto.

Al fine di sviluppare una proposta credibile ed applicabile, abbiamo coinvolto  nella riflessione sul tema Elisabetta Cangelosi, Turi Pirrone e il prof. Peppe Micciarelli, persone che da anni si occupano del tema dei Beni Comuni e che hanno anche contribuito all’approvazione di Regolamenti analoghi di alcune città italiane. Con loro ci siamo molto concentrati sugli aspetti connessi al tema degli usi civici, vista la loro competenza in materia. Nel dialogo si sono detti disponibili al coinvolgimento da parte delle Commissioni e degli Uffici Comunali per la trattazione e il superamento di eventuali ostacoli tecnici, così come hanno fatto per altri Comuni in Italia.

Ci preme, infatti, ribadire che ad oggi 280 Comuni in Italia hanno approvato un Regolamento sui Beni Comuni ed in particolare, negli ultimi anni, due importanti città italiane hanno approvato un Regolamento dei Beni Comuni che comprende il tema degli usi civici. Si tratta delle città di Padova, con il suo Regolamento in vigore dal 24 novembre 2021 e Torino  con l’ultimo Regolamento in vigore dal 16 gennaio 2020.

Da questi due documenti abbiamo ricavato molti spunti per la scrittura della parte di Regolamento legata agli usi civici e precisamente per il  CAPO III – USO CIVICO E COLLETTIVO URBANO E TERRITORIALE della nostra proposta, oltre che per l’articolo dedicato alla formazione. 

Ci piace ricordare che gli usi civici sono diritti perpetui spettanti ai membri di una collettività, su beni appartenenti al demanio, o a un comune, o a un privato. Sono di origine antichissima, e si collegano al remoto istituto della proprietà collettiva sulla terra: in alcune regioni d’Italia risalgono all’età preromana.

Gli usi civici consentono a comunità informali di occuparsi, collettivamente,  di un bene comune senza diventarne gestori, permettendo l’uso dello stesso a tutta la cittadinanza attraverso la redazione di  un Regolamento condiviso tramite  una modalità assembleare aperta. Questo strumento e queste modalità consentono e stimolano la partecipazione attiva al miglioramento dei beni comuni, secondo il principio di sussidiarietà (art. 118 della Costituzione), anche da parte di cittadini e cittadine,  comunità non formalmente costituite che difficilmente potrebbero diventare responsabili e gestori di un bene.

Potete leggere la nostra proposta scaricando il PDF cliccando qui

Per chi volesse proporre modifiche o integrazioni è anche possibile richiedere l’accesso al nostro file condiviso,  tramite un account google e inserirle direttamente sul file.  Ecco il link per il collegamento al documento commentabile:

Manterremo un dialogo aperto con il Consiglio Comunale inviando aggiornamenti su importanti contributi ed integrazioni.
Seguiremo tutto l’iter di discussione così da informarvi sull’avanzamento dei lavori in vista dell’approvazione.